Impianto di riscaldamento, le opzioni da considerare

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Impianto di riscaldamento, le opzioni da considerare

Di certo tutti conosciamo l’importanza di un impianto per il riscaldamento interni.

Tramite diversi dispositivi e sistemi disponibili, è possibile creare un processo che riscaldi al meglio la temperatura in un ambiente chiuso, assicurando il comfort di chi lo vive. Ma non è tutto così semplice, come accadeva anticamente con le stufe.

Ad oggi, sono veramente molte le tipologie di impianti di riscaldamenti, e la loro funzione non è solo quella di regolare la temperatura ambientale. Tali sistemi sono collegati anche con altri impianti strutturali ed elettrici di un edificio.

In ogni caso, gli elementi fondamentali moderni di un impianto di riscaldamento sono due: l’apparecchiatura che produce calore e il sistema che lo trasmette negli interni.

Le differenze tra gli impianti, in più, sono date dalla produzione del calore: quali materie prime usano? Vediamo le principali opzioni.

Tipologie degli impianti per il riscaldamento

L’elemento delle fonti energetiche è fondamentale, e non solo da oggi (sappiamo che sui combustibili, fossili o meno, c’è molta attenzione).

Il calore di un impianto di riscaldamento può essere prodotto tramite carbone, gas, gasolio, legna, nel caso dei classici propellenti. Il sistema, inoltre, può attingere alla fonte energetica elettrica.

Gli impianti ad energia pulita, invece, utilizzano energia solare, geotermica, a biomasse o altre soluzioni innovative.

Il calore può essere prodotto da queste fonti, tramite diversi sistemi e dispositivi dedicati. Sostanzialmente, i più diffusi sono gli impianti: a caldaia, a pompa di calore, fotovoltaici /elettrici, e gli impianti di riscaldamento a solare termico.

In ultima fase, il calore prodotto viene trasmesso tramite impianti dedicati. Tra i più noti ci sono: radiatori a parete (termosifoni), termoconvettori, termocamini, pannelli radianti con impianti a serpentina.

Impianto termico, le potenzialità per la climatizzazione

Un sistema di riscaldamento come abbiamo visto, può variare in base al suo progetto e alle fonti utilizzate.

È detto anche impianto termico, in termini tecnici e normativi, e descrive un impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione. Si parla di climatizzazione invernale o estiva, che può essere o meno destinata alla produzione di acqua calda sanitaria.

Comprende tutti gli impianti (indipendentemente dal combustibile energetico utilizzato) e tutti i sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore.

Inoltre, l’impianto termico comprende anche i sistemi di regolazione e controllo degli impianti e delle temperature – una nota importante dato che la termoregolazione è ormai fondamentale.

Non sono considerati impianti termici quei sistemi dedicati solamente alla produzione di acqua calda sanitaria (solare termico per ACS, scaldabagno).

Tecnicamente, un impianto termico non comprende la semplice stufa o il caminetto – nonostante a livello di normativa ci siano stati dei cambiamenti, che vedremo più avanti.

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Impianto termico autonomo e centralizzato

Nei grandi edifici il sistema deve comprendere l’impianto centralizzato, che possa servire il fabbricato, e l’impianto autonomo che arriva a riscaldare tutti gli ambienti interni.

I componenti essenziali del sistema di riscaldamento centralizzato sono:

  • apparecchio in cui il combustibile brucia per generare calore (caldaia, centrale termica, etc.);
  • canale di distribuzione per trasferire il calore agli ambienti da riscaldare – in tubi o condotti;
  • dispositivi terminali che rilasciano calore per convezione o irraggiamento (termosifoni, etc.);
  • canna fumaria da cui vengono evacuati i fumi.

Data la complessità degli impianti termici e la loro funzione, è fondamentale che ogni parte sia realizzata seguendo le normative di riferimento. In particolare per il sistema di smaltimento dei fumi della caldaia e la contabilizzazione e termoregolazione nel caso degli impianti termici centralizzati. È fondamentale che l’impianto sia dotato del libretto con controlli di manutenzione da seguire.

Impianto termico: la nuova definizione

Un corretto impianto termico è definito dai combustibili adoperati, dalle strutture, ma anche da alcuni dettagli messi a punto nella normativa, in passato e con gli aggiornamenti del 2020.

Il Decreto Legislativo del 10/6/2020 n. 48 ha reso una nuova definizione di impianto termico, in cui si parla di impianto tecnologico nei termini consueti ma viene eliminata la distinzione di potenza dei generatori.

Si possono considerare impianti termici anche i generatori con potenza inferiore a 5 kW, e per questo sono necessarie alcune procedure in diversi casi. La questione iniziò con gli interventi del Superbonus, e tra i sistemi realizzati dopo il 2020 furono considerati degli impianti termici anche stufe, a legna o a pellet, caminetti e termocamini fissi. Per i precedenti, invece, solo se sono impianti fissi e con potenza maggiore ad una determinata soglia.

La questione è sempre complessa, e solo un tecnico può chiarire il tutto con la corretta competenza su normative e impiantistica. Per questo, in vista di Bonus e programmi di manutenzione, è consigliabile rivolgersi ai propri rivenditori o ai tecnici di settore.

Impianti di riscaldamento a confronto

Quando si deve decidere quale impianto termico installare, può essere utile una panoramica rapida sui tipi di riscaldamento possibili.

Riscaldamento a radiatori

La consueta caldaia con i termosifoni, molto diffusi negli impianti centralizzati degli edifici con molti appartamenti o interni. La caldaia effettua la combustione – classica oppure a condensazione – e produce calore. Il calore scalda l’acqua che scorre all’interno dei condotti fino ai radiatori degli interni. Grazie ai termosifoni caldi, l’aria calda evapora e sale verso l’alto scaldando gli spazi in cui si trovano. Un sistema, però, che deve contare su radiatori molto caldi e che scaldano in modo uniforme.

Pannelli radianti

Questi impianti a serpentina sfruttano il calore che viene distribuito dalle tubazioni, distribuito tramite pannelli radianti sotto il pavimento, nelle pareti o sul soffitto, fino al battiscopa. Gli impianti radianti più diffusi sono quelli che si possono posizionare tramite riscaldamento a pavimento. Grazie alla tecnica di irraggiamento del calore anche a temperature non elevate, mostra costi ridotti e una distribuzione uniforme negli ambienti. I lavori vanno fatti in concomitanza delle ristrutturazioni o costruzioni, chiaramente, dato che i pannelli si inseriscono nelle murature o pavimentazioni.

Termocamini

Il classico caminetto è diventato un piccolo impianto che può emettere calore. Viene alimentato a legna, a pellet come i camini di un tempo, oppure a gasolio e GPL. Non provoca dispersioni di calore, grazie alla chiusura con vetro termico. Il calore viene emesso tramite aria calda diretta, oppure espellendo acqua calda destinata verso i radiatori delle varie stanze.

Termoconvettori

L’impianto termico sfrutta il movimento circolare dell’aria e si avvale di una ventola che espelle il calore. In modo rapido, riscalda subito gli spazi interni oppure li raffresca. In molti casi, infatti, il termoconvettore può fungere per il riscaldamento o l’aria condizionata – doppia opzione che lo rende utile tutto l’anno. Si alimenta in modo elettrico, a gas oppure ad acqua.

Energia solare

Il sistema solare termico può creare un impianto di riscaldamento efficiente, in alcuni climi. Le serpentine ad acqua sono poste sotto i pannelli solari, che assorbono i raggi e il calore del sole. L’acqua viene immagazzinata, con un sistema di accumulo, in un serbatoio che la rende disponibile per il riscaldamento o per l’acqua calda sanitaria.

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Il preventivo per un impianto di riscaldamento

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