Tetti in legno

Tetti in legno, i controlli per capire quando serve la riparazione

La bellezza intramontabile di queste coperture ha bisogno, chiaramente, di un progetto iniziale meticoloso, una posa a regola d’arte e una manutenzione nel tempo.

Perché il fascino di questo materiale, antico e naturale, è legato alla sua cura. Un tetto in legno è soggetto a deperimento e deve essere valutato con attenzione periodicamente. Vediamo alcuni aspetti per capire quando è necessario riparare le coperture lignee.

La struttura e la funzione di un tetto in legno

Per ogni tipo di copertura, sappiamo che la funzione è quella di sostenere altri rivestimenti. Così, un tetto di legno può essere la base per la posa di tegole, cemento, ardesia, persino dei tetti in paglia o tetti verdi che stanno tornando di tendenza negli ultimi anni.

Questa combinazione è la base, da secoli, perché la struttura del tetto assolva alla sua funzione, ossia di proteggere la casa dagli eventi atmosferici come pioggia, vento, neve o sole cocente, umidità e infiltrazioni. Inoltre, sappiamo che lo spazio interno del tetto può diventare anche un alloggio per l’edificio, sia dal progetto originale del sottotetto o tramite un adattamento successivo per trasformare un sottotetto in un tetto mansardato.

Realizzare una copertura lignea è sempre stata un’arte, quando questo materiale è quasi l’unico disponibile e affidabile localmente in molti paesi. Parliamo di affidabilità perché sappiamo quanti anni dura un tetto in legno! Può arrivare anche a 50 anni con la giusta manutenzione, prima che siano necessari riparazioni o interventi di rifacimento del tetto. Per non trascurare le azioni dovute e capire quando arriva quel momento, bisogna conoscere meglio la struttura e le sue caratteristiche.

Come capire se un tetto in legno è da rifare?

Quando si valuta una copertura, è importante partire dall’ispezione completa di questa parte dell’edificio. Si parte da un controllo interno ed esterno del tetto per comprendere la disposizione, la forma strutturale, le sue condizioni generali.

  • Valutazione della planimetria del tetto, per individuare i vari elementi da ispezionare.
  • Una prima analisi verifica se ci siano eventuali rischi per la salute e la sicurezza, derivanti dalla situazione del tetto – e anche per chi esegue i controlli, dato che potrebbe trattarsi di un tetto pericolante.
  • In particolare, per gli interni del tetto mansardato con pavimento e soffitto, bisogna determinare quanto è sicuro camminarci sopra o se presenta dei rischi.
  • Valutazione degli eventuali difetti strutturali come flessioni, rigonfiamenti o forse cedimenti. Perché esistono elementi ed aree del tetto più vulnerabili, dov’è probabile che l’acqua rimanga intrappolata; come le grondaie e i monconi esposti ad intemperie, sole e pioggia.
  • Devono essere controllate anche le pareti o la struttura che sostiene il tetto. Queste zone potrebbero essere state influenzate dalle cattive prestazioni isolanti della copertura. Oppure, potrebbero essere loro ad influenzare la stabilità del tetto tramite cedimenti o difetti strutturali.
  • Una parte dell’analisi deve essere dedicata all’orientamento del tetto in relazione agli eventi meteorologici abituali e alla forma della copertura (a falde, piana, etc.).

Sarà fondamentale affidarsi a degli esperti nella ristrutturazione tetto ed evitare assolutamente il fai-da-te.

Rinforzare la struttura per i carichi del tetto

Passando alla valutazione più dettagliata, è utile stabilire come vengono trasferiti i carichi applicati al tetto, alle pareti o alla struttura sottostante.

Dal punto di vista del carico sappiamo quanto pesa un tetto in legno, che sicuramente più leggero rispetto ad altri materiali. Di regola, il peso di un tetto in legno è di kg 500-600 al metro cubo, con punte alte per le essenze come acacia, quercia o leccio.

Nel tempo, però, la sua capacità potrebbe non rimanere la stessa. Per esempio, alcuni tetti in legno presentano una struttura non spingente mentre altri tetti a falda tendono a spingere verso l’esterno. Questo può essere causato dal peso di coperture del tetto, finiture, carichi imposti, carichi di neve e vento.

In tal caso, la spinta dovrà essere rinforzata tramite un intervento sulla struttura del tetto, magari con l’introduzione di tiranti di legno o di acciaio su ogni trave attraverso l’edificio, a livello della gronda. I tiranti possono essere anche abbinati all’uso di capriate alternate o prevedere altre soluzioni per rialzare il solaio o stabilizzare il tetto.

In altre circostanze il tetto indirizza i carichi maggiori alla struttura sottostante, mentre in altre ancora distribuirà il carico in modo più uniforme lungo la linea del muro. Un tipo di intervento, inoltre, potrebbe prevedere solo spesse murature o muri rinforzati, per sostenere il tetto in alto.

Il controllo delle travi e di altri elementi

Andando più a fondo, la valutazione delle condizioni del tetto dovrà includere il controllo di questi elementi dal punto di vista dell’integrità.

  • Possono esserci problemi dovuti a flessioni, fratture o spaccature.
  • Potrebbero essere presenti aree di degrado, sia per infiltrazioni d’acqua o attacchi delle tarme che bucano il legno – se non una combinazione di entrambi i problemi.
  • A volte, l’uso di legname di scarsa qualità potrebbe indebolire le travi o le loro vecchie giunzioni.
  • Nei tetti in legno storici, qualche volta le travi sono state posate in modo che siano più larghe che profonde. Il che può portare a flessioni e deformazioni, che dal punto di vista strutturale provocano rischi anche nei rivestimenti di tegole.
  • Sarà fondamentale analizzare le possibili deformazioni e i “movimenti” del tetto e della struttura di supporto, per capire se sono in un normale processo di questo materiale oppure se hanno bisogno di riparazione.
  • Anche gli altri elementi strutturali principali devono essere controllati per individuare eventuali difetti e flessioni (arcarecci, capriate, travetti, travi di collegamento, etc.).
  • Potrebbero verificarsi delle aperture dei giunti, delle rotture in alcune parti dove si incontrano gli elementi dei tetti in legno e le pareti.
Tetti in legno

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Il degrado del legname

Tornando alla questione del deperimento di questo materiale, molto dipende sia dal tipo di legname sia dall’età del tetto in questione.

Di solito, i tetti in legno antichi presentano strutture in quercia, mentre quelli moderni sono realizzati con legni più teneri come il pino oppure essenze di abete rosso, rovere, castagno, larice.

Ricordiamo che, quando è possibile, è bene selezionare il legno per la costruzione o il rifacimento del tetto in base alle sue caratteristiche di reazione agli agenti atmosferici. Ad esempio, il castagno è prediletto come legno che resiste all’umidità e all’attacco degli insetti, quindi viene apprezzato nei climi umidi. Anche un tetto in legno di rovere sarà ideale per esempio nel clima lombardo, freddo e piovoso. Al contrario, un tetto in abete sarà ideale in una zona a clima temperato.

Le varianti delle proprietà di questi tronchi sono da valutare per capire a che grado di degrado si trova il legno del tetto. Perché i diversi legnami hanno caratteristiche strutturali e una resilienza diverse rispetto al decadimento o all’attacco degli insetti.

Per l’indagine si possono usare anche degli strumenti che registrano la densità del legname, identificando le zone di degrado nascoste, per distinguere tra aree sane e marce.

Riparazioni e modifiche del tetto ligneo

Una volta che sono stati individuati dei difetti strutturali o problemi di isolamento, saranno necessarie delle azioni per la riparazione della copertura.

Bisogna valutare sempre le modifiche, perché influiscono sulle prestazioni della struttura esistente. Un tetto realizzato in legno va riparato seguendo il metodo più appropriato per i lavori a livello tecnico, valutando bene la fattibilità, il costo e le direttive nel caso di un edificio soggetto a vincolo storico-architettonico o paesaggistico.

Al di là dei singoli casi, il progetto architettonico e di riparazione dei tetti in legno deve essere predisposto con la massima attenzione. I tetti in legno inclinati dovranno essere studiati nella loro struttura fin nei dettagli, che spesso differiscono in base al progetto originale.

Soprattutto per i tetti storici, che presentano forme e stili diversi e spesso non comuni, oltre a diversi tipi di legname per le travi, da conoscere nelle loro caratteristiche. In molte opere di copertura italiane storiche, ad esempio, a livello locale lo schema cambia la disposizione delle capriate, dei travetti e legnami orizzontali, degli arcarecci e delle travi – che a volte sono le componenti strutturali primarie.

Quanto costa demolire e rifare un tetto?

Quando ci si chiede il prezzo di un intervento del genere, in realtà ci si dovrebbe concentrare sulla possibilità di non abbattere la struttura ma di restaurarla o risanarla. Perché ogni elemento decaduto si può sostituire ma si può anche restaurare o rinforzare applicando degli elementi aggiuntivi, che possono essere in legno o in acciaio.

A volte si inserisce nuovo legname o legni di supporto, magari di rovere resistente, per travi deviate che necessitano di una nuova capacità strutturale.
In alcune situazioni è richiesto un approccio che combina nuovo legname e acciaio inossidabile. Molto più raramente il rifacimento dei tetti in legno si effettuano su quelli in condizioni fortemente degradate. Se la copertura richiede un intervento più importante è bene avviare azioni drastiche e, come suggerito dalla domanda iniziale, pensare di demolire e rifare il tetto!

Altrimenti, la copertura sarà sempre in uno stato di precario equilibrio, estremamente vulnerabile al crollo.
In definitiva, quando si valutano i tetti lignei, è determinante assicurarsi che vi sia una chiara comprensione della forma, delle condizioni e dei difetti presenti. Ciò consentirà di predisporre un sistema efficiente per i lavori richiesti di riparazione.

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