Comunità Energetiche: Cosa Sono – Energie Rinnovabili

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Comunità Energetiche: Cosa Sono – Energie Rinnovabili

Comunità energetiche, il futuro è green

Si sente sempre più spesso parlare di crisi energetica, ma le soluzioni? Per adattarsi in vista del futuro, sicuramente tra gli scenari possibili ci sono le alternative ecologiche ossia l’uso delle energie rinnovabili. In più, anche a livello di consumi di energia elettrica, si può fronteggiare la situazione attraverso una scelta particolare: le comunità energetiche!

Nate dal vecchio motto “l’unione fa la forza”, queste aggregazioni di consumatori diventano una risorsa per tutto il nostro paese e continente – sono, infatti, promosse dalla UE e in Europa si contano già circa 7.000 comunità energetiche locali. Scopriamo meglio cosa sono e perché potremmo decidere facilmente di aderire!

Comunità energetiche cosa sono

Quando un insieme di persone di un territorio decidono in modo volontario di unirsi nella produzione di energia collettiva, si può parlare di una comunità energetica.

All’interno del sistema elettrico europeo, questi cittadini si aggregano intorno ad un bisogno di energia e lo soddisfano con determinate strategie.

Come funzionano le comunità energetiche?

In pratica i consumatori diventano prosumer: producono localmente l’energia e la condividono.

  • Generano energia tramite impianti e tecnologie della comunità.
  • La consumano -condividono l’energia prodotta tra i soggetti partecipanti.
  • Partecipano alla distribuzione dell’energia con un ruolo di utilità pubblica e sociale.

Dal punto di vista giuridico, le comunità rappresentano un nuovo soggetto per la produzione di energia collettiva. Un soggetto autonomo che entra nel sistema “a rete” e può essere formato da persone fisiche ma anche da imprese o da amministrazioni comunali, enti locali, aggregazioni di Comuni, etc.
Chiaramente, le comunità non hanno uno scopo commerciale, piuttosto favoriscono dei benefici sociali e ambientali al territorio dove si trovano.

Per capire ancora meglio cosa sono, distinguiamo le due tipologie:

  • comunità per l’energia dei cittadini – si confrontano con il mercato del gas e dell’elettricità.
  • comunità per le energie rinnovabili – l’energia deve provenire da fonti rinnovabili.

Comunità Energetiche: Cosa Sono – Energie Rinnovabili

Comunità energetiche rinnovabili

L’obiettivo delle comunità energetiche che si basano sull’energia rinnovabile, è quello di contribuire alla transizione verso l’energia pulita.
Promuovendo l’efficienza energetica tra i propri membri e sul territorio, utilizzano tecnologie adatte a produrre energia pulita, come gli impianti fotovoltaici o idroelettrici.

In ogni caso, le tecnologie adottate dalle CER (comunità energetiche rinnovabili) riguarderanno anche la gestione tramite i controlli dei consumi, delle capacità produttive degli impianti, e l’integrazione con il sistema elettrico nazionale. Si adottano contatori intelligenti per stimare l’utilizzo di energia in tempo reale.

In particolare, nella produzione delle comunità energetiche rinnovabili vengono prediletti sistemi di accumulo (energy storage). Danno la possibilità di immagazzinare l’energia e renderla disponibile alla collettività quando serve, in un momento successivo alla produzione.
Ricordiamo che in queste comunità, gli impianti fotovoltaici devono avere potenza complessiva non superiore a 200 kW.

Sicuramente i vantaggi di una CER ad energia solare sono tanti:

  • riduzione delle bollette energetiche con l’autoconsumo;
  • meno dipendenza dall’energia elettrica della rete;
  • guadagno sull’energia prodotta e poi ceduta (più avanti parleremo degli incentivi GSE);
  • agevolazioni fiscali per recuperare i costi di realizzazione impianto fotovoltaico sul tetto;
  • energia inesauribile, il sole è un investimento sicuro e sostenibile;
  • energia solare disponibile ovunque, anche in zone rurali e lontane dalla rete elettrica;
  • vantaggi ambientali sul territorio e a livello nazionale (meno emissioni tossiche);
  • bassi costi di manutenzione per gli impianti e i pannelli solari;
  • vantaggi sociali sulla vivibilità del territorio e sull’indipendenza energetica.

Comunità energetiche come funzionano 2023

Già dal 2016 si parla e si legifera intorno alla produzione di energia collettiva, e ad oggi sono chiare le modalità per creare una comunità energetica.
Sappiamo che è necessario creare un’entità legale a sé stante: un’associazione oppure una cooperativa. I soggetti della comunità energetica devono individuare un territorio ben preciso dove installare l’impianto di produzione energetica.

Il punto, infatti, è il valore locale delle comunità che, insieme a quello ecologico fa la differenza in termini di sostenibilità energetica e ambientale. In particolare per le CER, i partecipanti devono risiedere nelle prossimità dell’impianto di generazione.
Generalmente, vengono installati impianti fotovoltaici su tetti o in terreni predisposti, per dare modo di avviare un flusso di energia autoprodotta valido.

Inoltre, l’energia eccedente può essere venduta al fornitore di energia, e spesso chi crea una comunità energetica nel 2023 stipula un contratto privato per definire meglio ricavi e oneri.

Questo modello si sta sempre più diffondendo anche in Italia, dove sono circa una ventina le comunità energetiche nel 2023, votate alle rinnovabili con produzioni tra i 20 e i 50 chilowatt. Sono sparse nel territorio nazionale, e altri progetti sono allo studio. Soprattutto nelle comunità montane o agricole, una visione di auto-produzione e consumo è ottimale e si prevede che sarà sempre più diffusa (anche grazie ai fondi del PNRR per la transizione energetica).

Comunità Energetiche: Cosa Sono – Energie Rinnovabili

GSE comunità energetiche e consumi

L’impianto andrà in funzione per l’autoconsumo, ma come avverrà la condivisione? La comunità energetica può fare richiesta al GSE per ottenere gli incentivi previsti in questo caso.
La condivisione di energia è promossa tramite agevolazioni che riguardano quella autoprodotta e consumata.

Una comunità di energia rinnovabile riceve un contributo economico dal GSE stabilito su alcuni criteri. L’energia condivisa si calcola su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori.
Tutto ciò può avvenire una volta richiesto l’accesso al cosiddetto servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa.

Possono accedere a questo servizio sia le comunità che i gruppi di autoconsumo collettivo (almeno due autoconsumatori di energia rinnovabile che si trovano nello stesso condominio o edificio).

Un impianto della comunità (o del gruppo) diventa così una fonte di guadagno grazie agli incentivi del GSE. Per ogni kWh di energia elettrica condivisa viene riconosciuto dal GSE sia un corrispettivo unitario, sia una tariffa premio (100 €/Mwh); oltre ad un contributo aggiuntivo per le perdite di rete evitate.
Si tratta di contributi a lungo termine, previsti per un periodo di 20 anni!

Attenzione, però, esistono diversi vincoli ai contributi e agli incentivi, per i quali è necessario approfondire con degli esperti. Ad esempio, non si possono chiedere tariffe premio per l’energia generata in alcune condizioni o sulle aree agricole negli impianti a terra. Neanche gli incentivi fiscali sugli impianti si possono ottenere sempre…
Insomma è bene definire tutti i dettagli per chi deve creare una comunità energetica!

 

Comunità energetiche rinnovabili ultime notizie

Dichiarazioni del Ministro Pichetto Fratin

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin afferma: “Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo diffuso sono due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese. Oggi siamo ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici.”

Roma, 6 marzo 2024  – “Sulla base del PNIEC si stimano investimenti in infrastrutture di rete per circa 37 miliardi di euro e di oltre 6 miliardi per i sistemi di accumulo. Il decreto sulle CER prevede un onere di incentivazione annuo compreso tra i 230 e i 340 milioni annui per vent’anni, mentre quello sull’agrivoltaico di circa 30 milioni per lo stesso periodo.

A questi si aggiungono i dati relativi al decreto FER 2 e FER X in fase di elaborazione”. Lo ha spiegato, intervenendo al “question time” nell’Aula di Montecitorio, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.

Rispondendo all’interrogazione del deputato Fabrizio Benzoni, Pichetto ha spiegato che “dal 2008 al 2022 risultano erogati incentivi alle rinnovabili per oltre 141 miliardi di euro: la progressiva diffusione delle rinnovabili favorirà la diminuzione dei costi delle singole tecnologie alle quali sono tarate i meccanismi di incentivazione e di conseguenza una riduzione degli oneri in bolletta nel tempo”.

https://www.mase.gov.it/comunicati/energia-pichetto-diffusione-rinnovabili-fa-scendere-costi-con-pniec-investimenti-su-rete                                            

Le comunità energetiche rinnovabili stanno guadagnando sempre più attenzione e importanza nel panorama energetico. Ecco le ultime notizie riguardanti questo affascinante settore:

Decreto CER 2024: Regole e Incentivi

Dal 24 gennaio 2024, è entrato in vigore il decreto per le Comunità energetiche rinnovabili. Questo provvedimento offre opportunità significative per aziende ed enti locali, promuovendo la crescita economica e la decarbonizzazione dei territori.

In un mondo sempre più orientato verso la sostenibilità, le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un passo avanti , una svlta cruciale verso un futuro più pulito e condiviso. Unisciti a questa rivoluzione energetica e contribuisci alla creazione di una comunità più resiliente e verde.