Detrazioni fiscali 65%

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Detrazioni fiscali 65%

detrazioni fiscali 65%

Detrazioni fiscali 65% 2024. Esiste la possibilità di ottenere delle detrazioni fiscali inerenti a spese sostenute per il rifacimento del tetto . Questa opportunità è valida in caso di manutenzione ordinaria, solo se inerenti a parti comuni di edifici condominiali.  Oppure in caso di manutenzione straordinaria, o per interventi su danni provocati da calamità naturali.

Le detrazioni fiscali possono essere richieste anche per lavori sostenuti per bonifica di amianto, cablatura per eliminare l’inquinamento acustico o per lavori atti ad aumentare il risparmio energico . Ai lavori possono essere anche annesse le spese relative al progetto e al costo dei materiali necessari.

Legge di stabilità 2023 e detrazioni fiscali 65%

La possibilità interviene grazie al disegno di legge di stabilità inerenti al 2024. Si potrà quindi usufruire della detrazione Irpef del 50% per le ristrutturazioni e del 65% su Ires e Irpef su lavori specifici relativi al risparmio energetico qualificato.

L’importo detraibile dall’Irpef fino al 50% della spesa, può raggiungere un massimo di 96.000 euro. Questo  benefit  può interessare anche tutti i lavori di ristrutturazione del tetto specifici per adottare misure antisismiche.

Questo bonus viene ripartito in 10 rate uguali che iniziano ad essere scontate a partire dall’anno della spesa sostenuta, proseguendo per i successivi nove.

Chi può beneficiare di questa detrazione fiscale 65% nel 2024

Possono beneficiare delle detrazioni fiscali del 65% per il rifacimento del tetto se questi rientrano in una delle specifiche cui sopra.  Tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’imposta Irpef.  I proprietari, i nudi proprietari, gli imprenditori se l’immobile non è considerato bene strumentale, i soci delle cooperative, usufruttuari, comodatari, affittuari e i soggetti indicati nell’art. 5 del Tuir.

La detrazione va richiesta riportando nella dichiarazione dei redditi.  Tutti i dati del catasto dell’immobile nonché tutte le relative spese sostenute nello specifico che devono essere state saldate con bonifico postale o bancario sulla cui casuale deve essere riportato il riferimento alla norma cui l’articolo 16 bis del Dpr 917/1986.

Ovviamente, la ricevuta del bonifico deve riportare il codice fiscale di chi effettua il pagamento e di colui che lo riceve (o sua P.IVA).