Tetti e coperture
Tetti e coperture, differenze storiche e attuali
Sappiamo tutti quanto sia importante questo elemento per un edificio, che diventa tale proprio quando esiste il tetto a coprirlo e non è più un recinto o una capanna. Eventi meteorologici, volatili, pericoli di varia natura: tutto viene evitato con un’ottima copertura!
I tetti delle civiltà più antiche
Già gli uomini preistorici sentivano l’esigenza di ripararsi nelle caverne dopo la raccolta e la caccia, e da allora il concetto di copertura si è sempre più e voluto, fino ai nostri giorni. C’era sempre più bisogno di trovare soluzioni stabili con l’avvento della società agricola, non più nomade; per questo iniziarono le prime sperimentazioni di nuovi tipi di tetto.
Superate le prime fasi di capanne con coperture di pelli, fango e piante, le prime civiltà costruirono edifici e coperture con vari materiali. Combinarono mattoni, pietra, legno; alcune strutture erano rinforzate con la vegetazione, fino all’arrivo delle prime tegole di argilla cotta in Cina e la diffusione dei tetti in tegole dall’Asia in Occidente.
Presto le coperture in laterizio (terracotta) furono la normalità in Grecia, nell’antica Babilonia e poi presso i Romani – che le esportarono in quasi tutta Europa con il loro genio ingegneristico e architettonico.
Se inizialmente le tegole erano destinate alle dimore e ai tempi più importanti, nei secoli questa modalità di costruire tetti e coperture arrivò alle case e agli altri edifici civili.
Ovviamente, oltre a queste soluzioni c’erano parallelamente altre possibilità, in base ai materiali disponibili localmente. Ad esempio in alcune zone dell’Europa, Medio Oriente o in Nord Africa, India e Sud America i tetti potevano essere creati in mattoni di fango e paglia, mentre le tegole in argilla e la pietra erano prevalenti nell’Europa meridionale e in estremo Oriente. I tetti delle antiche case egizie, per dire, erano fatti di mattoni di fango sostenuti da assi di legno – tutti materiali del territorio.
I tetti in legno furono sicuramente adottati lì dove abbondavano le foreste, e li troviamo nelle scandole di ardesia e legno dell’Europa centrale orientale. Si diffusero anche in Scandinavia e Siberia dove erano usuali i tetti in erba, ossia ricoperto da assi di legno e corteccia di betulla, a loro volta ricoperte di zolle erbose.
Gli antenati dei nostri tetti green!
Le strutture inclinate e i manti di copertura moderni
Nel tempo, chiaramente sono avvenuti diversi cambiamenti nella forma dei tetti. Sia a livello di materiali, sia nelle forme. Se un tempo i tetti piani non erano normali in Europa (ma solo nella fascia equatoriale dove piove poco), con le nuove tecniche i tetti moderni possono essere costruiti senza inclinazioni.
Le iniziali strutture di tetti a falde, ad esempio, erano rappresentate dalle pagode con più inclinazioni; oppure dai templi del Mediterraneo con tetti a falda e timpano, fino all’aumento dell’inclinazione man mano che si procedeva verso Nord, dove le piogge abbondavano.
Parlando poi delle cupole, pur essendo presenti nelle tende nomadi, quelle strutturate come tetti e coperture stabili risalgono all’antica Roma, e ancora oggi possiamo ammirarle ad esempio nel Pantheon. Dal Medioevo in poi, molte architetture religiose (chiese, moschee) si sono dotate di strutture circolari e cupole, e negli ultimi secoli anche per edifici di rappresentanza e prestigio.
Il manto di copertura, chiaramente, è cambiato in base alle esigenze. Gli elementi che formano la struttura portante della copertura, potevano essere l’orditura, il tavolato di sostegno, le tegole, il calcestruzzo della cupola e così via.
Le coperture industriali della modernità
Negli ultimi 200 anni, il fattore che ha cambiato tutto è l’industrializzazione. Lo sviluppo dei tetti è andato di pari passo alla costruzione di nuovi tipi di fabbricati e alla scoperta di nuove combinazioni e uso dei materiali.
Le fabbriche hanno prodotto enormi quantità di tegole in laterizio, che sono diventate presto il materiale di copertura prevalente in tutto il mondo occidentale, insieme all’ardesia – a seconda della disponibilità locale. Se in Italia tetti e coperture in tegole erano normali, infatti, nel resto d’Europa e in molti paesi era costoso creare dei tetti in laterizio. Con l’avvento dell’industrializzazione è stato più facile diffondere questa tipologia, che è stata migliorata dall’invenzione del sistema di fissaggio delle tegole sui listelli. Una soluzione che permette di realizzare tetti con pendenze più elevate.
Tornando ai fabbricati, l’epoca moderna ha visto lo sviluppo di tante coperture industriali, dato che gli edifici avevano grandezze inusuali e necessità differenti dai vecchi laboratori artigianali (o manifatturieri). Per questo sono nate tecnologie che hanno prolungato la solidità e la durata dei tetti, oltre a nuove soluzioni di design.
Nascono poi, nel tempo, i tetti piani in cemento armato, le innovazioni per delle tegole d’asfalto e di cemento, fino all’uso dell’amianto – ormai nocivo e soggetto alle bonifiche obbligatorie.
Tipologie di tetti e coperture attuali
Sappiamo bene che nel XX secolo sono emersi nuovi materiali e metodi costruttivi per i tetti, e ad oggi possiamo dire che tutte le soluzioni sono improntate più che altro verso i criteri che i materiali. Data l’ampia circolazione delle materie prime, sono prediletti i manti di copertura che assicurano l’efficienza energetica e i principi di sostenibilità ambientale.
Parlando della prima, si fa riferimento al corretto isolamento dell’edificio. Sia l’isolamento termico e acustico, sia la protezione dall’umidità e dalle infiltrazioni di acqua.
Sono ben visti sia i materiali tradizionali di tetti e coperture come le tegole o il legno, l’importante è che siano strutture ben coibentate e impermeabili, con diversi strati che assicurano l’isolamento.
Sempre di più si utilizzano in modo sostanziale materiali moderni come quelli bituminosi, oppure i cosiddetti pannelli isolanti per tetti a sandwich. Si tratta di pannelli sintetici formati da materiali come polistirene o poliuretano nello strato interno; mentre in quello esterno possono essere in rame, acciaio, alluminio, e altre soluzioni.
Ultimamente, il criterio sempre più prevalente della sostenibilità ambientale, ha portato anche a materiali ecocompatibili per i pannelli – come per gli isolanti naturali in lana di roccia, fibra di legno e sughero.
Altre tendenze per le sommità della casa?
Con il tanto discutere sul cambiamento climatico, sono riapparsi i tetti green già sperimentati in Germania decenni fa. Possono contribuire a migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’effetto di calore eccessivo, oltre ad una buona gestione delle acque piovane. Parallelamente, sono in tendenza le coperture sintetiche decisamente meno naturali ma più “straordinarie”: polimeri, in gomma e plastica, e rivestimenti in silicone per tetti.
Tra le recenti innovazioni, anche favorite dalle detrazioni fiscali, ci sono gli impianti per realizza il tetto fotovoltaico, dove installare dei pannelli solari fotovoltaici; oppure con impianti solari termici – sempre sulle coperture. Si stanno diffondendo anche tegole e coppi solari piuttosto che i tradizionali pannelli.
Quando bisogna rifare tetti e coperture
Che si decida di restaurare un tetto “storico” magari in legno, oppure sia necessaria la ristrutturazione del tetto piano in cemento. E’ fondamentale rivolgersi ad un’impresa specializzata nei manti di copertura.
La nostra lunga esperienza nel settore ci consente di fornirti una prima consulenza e, in seguito, servizi di preventivi e sopralluoghi mirati. Ti spiegheremo tutte le possibilità di costruire o ricostruire il tetto, in base alle condizioni dell’edificio. Anche per gli interventi con soluzioni adatte al risparmio energetico, con detrazioni fiscali
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