Piano di lavoro amianto

Piano di lavoro amianto

Il piano di lavoro amianto, cos’è e cosa deve contenere

È noto che fino agli anni Novanta molti materiali da costruzione contenevano fibre di asbesto oppure lastre e strutture in cemento amianto. Sappiamo anche, purtroppo, che sono stati definiti molti rischi per la salute dovuti alla pericolosità delle fibre di amianto. La comparsa di patologie come mesotelioma, cancro ai polmoni e alle ovaie, cancro alla laringe.
Per questi motivi, ormai è prassi comune rimuovere i vecchi materiali contaminati, tramite degli interventi sempre più accurati e affidabili. A tal fine, è nato il piano di lavoro amianto, considerato tra i piani operativi di sicurezza (POS) che seguono le normative perla sicurezza sul lavoro e ambientale.

Che cosa è il piano di lavoro citato nel Testo Unico Sicurezza

Questa procedura è indicata nella normativa che parte dal cosiddetto Testo Unico Sicurezza (D.lgs. n. 81/2008) all’art. 256 (comma 2) e s.m.i. Qui si trova il riferimento al piano di lavoro per la rimozione di coperture e manufatti in cemento amianto.

Nell’articolo 256 si specifica che “il datore di lavoro, prima dell’inizio di lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto o di materiali contenenti amianto da edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto, predispone un piano di lavoro”.

Questo documento dovrà prevedere tutte le misure utili a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori che agiscono sul sito della bonifica amianto. Allo stesso tempo dovrà assicurare la protezione dell’ambiente esterno dalla dispersione delle pericolose fibre.

Un procedimento pensato per rendere trasparente ogni intervento, che sia per la rimozione di amianto sui tetti che l’incapsulamento o il confinamento degli MCA.

Cosa deve contenere il piano di lavoro amianto?

Sempre seguendo la normativa, sarà fondamentale inserire nel piano di lavoro alcune informazioni.

  • Dati di carattere generale sull’impresa che esegue i lavori di rimozione amianto, la natura dei lavori, la data di inizio e loro durata, il luogo ove i lavori verranno effettuati; oltre all’iscrizione all’Albo Nazionale dell’impresa che effettua la gestione di rifiuti.
  • Riguardo la natura dei lavori, il piano di lavoro amianto deve specificare se sono previste opere di incapsulamento, confinamento, rimozione, demolizione o altro.
  • Riguardo gli operatori, è fondamentale indicare la persona responsabile del Servizio di Prevenzione e Prevenzione e quella rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, il medico competente, la figura del responsabile Tecnico, i coordinatori,
  • Informazioni sui lavoratori e le relative misure di prevenzione; ad esempio se l’azienda agisce con dipendenti in proprio o si avvale della collaborazione di lavoratori autonomi. Chiaramente, tutti gli operatori dovranno essere idonei alla specifica mansione di rimozione amianto (idoneità rilasciata dal medico competente) e dovranno essere stati dotati dei dispositivi di protezione individuale previsti (maschere con filtri, tute monouso, etc.).
  • Si riportano le caratteristiche della copertura con l’analisi del materiale da rimuovere (es. lastre di copertura tetto con fibro-cemento su soletta in calcestruzzo, travatura, canne fumarie, etc.). Si definisce la forma della copertura (falde, tetto piano, shed, aperture o lucernari etc.) e le eventuali soluzioni per la sicurezza della copertura e del solaio durante i lavori di rimozione amianto.
  • Si indicano in modo dettagliato le condizioni del materiale (integro, frantumato, con rotture o crepe, fibre superficiali distaccate dalla matrice cementizia, etc.); si allegano foto e disegni che riportino sia i manufatti che i prospetti del fabbricato dove si svolgono i lavori.
  • Informazioni se sia stata effettuata una valutazione del rischio di esposizione all’amianto, con misurazioni strumentali o meno.
  • Vengono citate le caratteristiche del cantiere, con eventuali impianti presenti sulla copertura oppure ostacoli posti nello spazio di lavoro.

Le fasi di lavoro per la bonifica amianto

Una parte essenziale, prevista dalle normative, è la descrizione delle diverse fasi lavorative, in cui si individuano misure protettive integrative rispetto a quelle del semplice piano di sicurezza e coordinamento del cantiere.

  • Dovranno essere descritte le modalità di rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, prima dell’applicazione delle tecniche di demolizione.
  • Sarà necessario indicare se la rimozione non costituisce per i lavoratori un rischio elevato, maggiore di quello rappresentato dal fatto che l’amianto venga lasciato sul posto.
  • Si indicano, quindi, i provvedimenti adottati per il rispetto delle norme di sicurezza previste dal Testo Unico, e le misure adottate contro il rischio di cadute dall’alto (linea vita, parapetti, imbracature, etc.).
  • Si riporta la verifica, effettuata al termine dei lavori di demolizione o rimozione amianto, sull’assenza di rischi dovuti all’esposizione delle fibre sul luogo di lavoro.
  • Il piano di lavoro amianto deve contenere anche le misure adottate, adeguate per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori.
  • Si devono indicare le misure per la protezione dei terzi (delimitazione del cantiere, cartelli segnaletici, avvisi, etc.).
  • Il piano di lavoro prevede una menzione per le fasi di raccolta e lo smaltimento dei materiali.

Modalità e tecniche adottate per la rimozione dell’amianto

Una parte importante è quella relativa alle modalità di rimozione dei manufatti contenenti le fibre di asbesto.

Si indicano le tecniche, le attrezzature o i dispositivi utilizzati per attuare i lavori, entrando nei dettagli della lavorazione.

Ad esempio, si dovranno descrivere le misure predisposte nel caso della movimentazione di lastre di amianto, i piani di camminamento e le modalità di bonifica asbesto.

Sappiamo, infatti, che si può procedere tramite lavori di rimozione con incapsulamento amianto. In tal caso, sarà necessario indicare come vengono trattate le lastre con liquidi incapsulanti prima di essere rimosse. Si potranno definire le quantità e gli spessori applicati, l’utilizzo di pompe a bassa pressione o altri dispositivi.

Per la successiva rimozione delle lastre in amianto, bisogna indicare come evitare la loro frantumazione (no si usano trapani, abrasivi, etc.) e se le lastre saranno rivestite da fogli di polietilene direttamente sulla copertura oppure non prima del trasporto a terra.

Dal trasporto con autogru, carrello elevatore o altro si passa allo scarico dei materiali e alla modalità di conservazione in cantiere (che ha bisogno di notevoli precauzioni).

Ogni intervento di rimozione Eternit differente dalle procedure consuete, dovrà esporre le motivazioni delle scelte effettuate.

Come fase finale, può essere prevista la bonifica dell’ambiente interessato alla rimozione (tetto, sottotetto, canali di gronda, etc.) tramite aspiratore industriale con filtri o altre modalità di pulizia.

Smaltimento dell’amianto

Il materiale rimosso dovrà essere portato per lo smaltimento, presso una discarica autorizzata oppure un impianto di deposito temporaneo (stoccaggio provvisorio).

Quando si esegue questo intervento di gestione rifiuti speciali, tossici e nocivi, si deve specificare la ditta che effettua il trasporto dei rifiuti; oltre alla quantità di materiale rimosso conferito in discarica.

Ne abbiamo parlato in questo articolo sullo smaltimento Eternit parlando in particolare della procedura per gestire e smaltire i rifiuti contenenti amianto in Lombardia.

Lo stoccaggio definitivo è d’obbligo nella discarica controllata, nel senso che non è ammessa nessuna forma di smaltimento alternativa.

Piano di lavoro amianto

Piano di lavoro amianto.  (D.lgs. n. 81/2008) all’art. 256 (comma 2)

Quando è necessario predisporre un piano di lavoro amianto

Una copia del piano di lavoro deve essere inviata all’organo di vigilanza preposto, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Questa procedura consente di poter ricevere delle eventuali richieste di integrazione o modifica del piano di lavoro.

Quando si effettua l’invio della documentazione si segue l’adempimento del comma 5 dell’articolo 256 del D.lgs. n.81/08. Si tratta di una tappa obbligatoria per chi deve predisporre un intervento di bonifica amianto.

Chi firma il piano di lavoro amianto? Il datore di lavoro, che dovrà elaborare e inviare la documentazione prima che inizino i lavori di demolizione o di rimozione dei manufatti.

È importante specificare che il piano di lavoro, con tutte queste informazioni per rimozione e smaltimento amianto, deve seguire tutte le indicazioni normative previste per evitare sanzioni amministrative.

In molte regioni e province, esistono delle guide alla compilazione del piano di lavoro per rimuovere i materiali contenenti amianto.  Sono in genere redatte dalle ASL di competenza (Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro – S.Pre.S.A.L.).

Come rimuovere l’amianto dal tetto con un piano di lavoro corretto

Abbiamo visto che tutta la documentazione viene raccolta e trasmessa dalla ditta che esegue gli interventi dalla rimozione e fino allo smaltimento amianto in discarica.

Per questo, è doveroso affidarsi ad un’impresa specializzata nella rimozione amianto. Non solo per tutte le fasi di lavoro eseguite in sicurezza, ma anche per capire fin dall’inizio come riconoscere l’amianto e rimuoverlo.

Puoi contare sull’esperienza e i servizi General Cover per la bonifica amianto:

  • sopralluogo con valutazione a domicilio;
  • bonifica amianto dalle coperture (incapsulamento, rimozione, confinamento);
  • smaltimento amianto presso i siti autorizzati;
  • creazione nuovo tetto a regola d’arte.

La nostra impresa edile ti assicura anche il sostegno per le pratiche di detrazione fiscale previste per coperture in cemento-amianto.
Il cosiddetto Bonus Amianto consiste negli incentivi per privati e imprese, che consentono di detrarre le spese di bonifica e smaltimento. Bonus Ristrutturazione, Ecobonus, Bandi ISI dell’INAIL, Decreti FER.

Siamo attivi per interventi di bonifica con redazione del piano di lavoro amianto in Lombardia.  Province di Milano, Como, Lecco, Varese, Monza Brianza e in altri comuni limitrofi.

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