Pavimenti in resina

Pavimenti in resina

Bellezza e durata dei pavimenti in resina, è tutto vero?

Sì. Questo materiale è ormai uno tra i più apprezzati, in combinazione con altri elementi, per i suoi innumerevoli vantaggi. Resistenti, facili da posare, igienici: i pavimenti in resina mostrano molti lati positivi, e qualche “pecca” da correggere – scopriamoli meglio!

Cos’è la resina per i pavimenti

Questi rivestimenti sono costituiti da un materiale sintetico, che è diverso dalla resina che conosciamo in natura – estratta dalle piante. Per costruire un pavimento duro e stabile, ovviamente le resine artificiali sono potenziate rispetto a quelle naturali, tramite un procedimento chimico ormai collaudato da molto tempo. Se anticamente la resina vegetale era apprezzata per le sue doti impermeabili sugli elementi delle navi, le resine moderne sono applicate in tutti gli ambienti, indoor e outdoor.

La resina artificiale si ottiene da materie prime differenti, ottenendo un materiale viscoso – di solito per crearlo si miscelano i componenti separati al momento della posa pavimenti.

Nella creazione di un pavimento in resina, questo materiale viene versato direttamente sul pavimento, con una posa di pavimentazione detta “gettata in opera”, per far aderire la resina al supporto.

Principali tipi di pavimenti in resina

In genere, sul mercato sono disponibili due esemplari di questo materiale per i rivestimenti.

  • Le resine epossidiche, note per un’elevata resistenza all’usura ma una grande duttilità per la lavorazione. Sono idrorepellenti, resistenti agli sbalzi termici, applicabili con diversi spessori (strati più o meno sottili). Molto apprezzate per la versatilità, queste resine per pavimenti sono disponibili in molte finiture e colori.
  • Le resine poliuretaniche. Sono molto resistenti agli agenti chimici abrasivi, con una durata nel tempo maggiore rispetto a quella epossidica. Ottima negli ambienti industriali e nei locali commerciali, contrasta bene anche macchie, raggi UV, temperature estreme. Di contro, presenta un prezzo elevato (dato che dura a lungo e resiste bene).

Quando ci si chiede qual è la differenza tra un pavimento epossidico e uno in resina, non esiste. Si tratta della stessa cosa: il pavimento epossidico è un tipo di pavimento in resina. Di solito viene apprezzato per la lunga durata e perché risulta leggermente più economico del poliuretanico. mentre quello poliuretanico per la maggiore resistenza all’usura.

Altre tipologie di resine per pavimentazioni

  • Le resine acriliche. Ottime per pavimentazioni esterne, mostrano un’alta resistenza agli attacchi delle muffe e dell’umidità, pur essendo materiali traspiranti. Vengono applicate anche nei contesti di scuole, ospedali e ambienti in cui è necessario ottenere superfici facili da igienizzare.
  • Le resine cementizie. Non sono pure ma si ottengono combinando resina e cemento, per potenziare le doti di resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Queste doti le rendono eccellenti per i pavimenti in resina da esterni, che contrastano l’umidità. Esistono anche le varianti in micro-cemento per creare pavimenti senza giunti – rivestimenti continui – utili nell’interior design più raffinato e minimal.
  • Le resine autolivellanti. Questo tipo di resine con una viscosità particolare, sono progettate per creare dei pavimenti senza dislivelli o difformità. Vengono versate sul pavimento e si distribuiscono subito in modo omogeneo, autonomamente. Una resina autolivellante è utile anche per ottenere uno spessore maggiore del pavimento. Ideale per creare superfici lisce e perfette!

 

Quando si sceglie il tipo di resina, di solito ci si orienta su quelle appositamente formulate per evitare che si formino eventuali bolle d’aria durante la miscelazione e il versamento del materiale. Inoltre, esistono resine sono prive di solventi dannosi, apprezzate per gli ambienti residenziali perché la formulazione non contiene sostanze tossiche che sarebbero a continuo contatto con le persone.

Usare la resina per i pavimenti, di qualunque tipo, significa comunque fare un’ottima scelta dal punto di vista economico, per la durata e la facile manutenzione.
Non si possono trascurare alcuni svantaggi, però, quindi vediamo i principali pro e contro dei pavimenti in resina.

Pavimenti in resina

Pavimenti in resina

Quali sono i vantaggi di un pavimento in resina

Questo materiale viene utilizzato per rivestire le superfici dei pavimenti in molti casi, apprezzato grazie alle sue caratteristiche uniche.

  • Longevità: Quanto tempo dura un pavimento in resina? Può arrivare integro fino a 20 anni, con la giusta manutenzione (battuto solo dal cemento o dalla pietra in longevità).
  • Resistenza: i sistemi resinosi tengono bene abrasioni, crepe, sostanze chimiche e danni da usura; ottimi per luoghi ad alto transito di persone, carrelli, animali domestici.
  • Sicurezza: affidabili da percorrere grazie alle doti antiscivolo, adatta ai pavimenti di scuole, locali pubblici e luoghi di lavoro.
  • Resistenza al calore e all’acqua: non temono l’umidità, diventando ideali anche per gli ambienti industriali oltre che per quelli domestici.
  • Bellezza: i pavimenti in resina sono esteticamente piacevoli e facili da personalizzare con colori, finiture e idee di design originali.
  • Igiene: la resina impenetrabile dai batteri ed è facile da pulire, mantenendo l’igiene negli ambienti come mense, cucine, strutture sanitarie.
  • Versatilità: si adatta sia all’uso in casa che nei locali pubblici o luoghi lavorativi, con progetti differenziati che mostrano sempre un’eleganza minimalista.
  • Praticità: la resina si posa rapidamente, permette di creare pavimenti e rivestimenti in tempi brevi. Inoltre, nella posa pavimenti consente pavimentazioni continue e prive di fughe.
  • Comodità: la resina può rivestire i pavimenti danneggiati, per una riqualificazione senza la demolizione della superficie esistente.
  • Risparmio: è relativamente economica rispetto ad altri materiali duri come pietra e marmo; anche i costi di posa sono bassi – specie se la resina viene posata sopra altre pavimentazioni.

Inoltre, a livello di interior design, il pavimento si raccorda facilmente alle pareti, se si sceglie di creare un sistema in resina per tutti i rivestimenti di casa o del proprio ambiente professionale.

Quali sono gli svantaggi delle resine nei pavimenti?

I contro ci sono, dato che le sue caratteristiche non sono adatte sempre e in ogni progetto di ristrutturazione – specialmente se la posa in opera non viene fatta a regola d’arte!

  • Scivolosità: uno dei principali svantaggi è che l’acqua può rendere la resina sdrucciolevole in alcuni ambienti come bagno o cucina; per questo devono essere trattati adeguatamente.
  • Graffi: oggetti pesanti o appuntiti, macchinari e continui urti, danneggiano la superficie del pavimento; se si opera in una fabbrica o un ambiente simile, è importante tenere conto di questo aspetto e applicare la resina antiscivolo.
  • Scolorimento: se non viene trattata con prodotti per resistere all’attacco dei raggi UV, la resina potrebbe modificarsi nel tempo e cambiare colore.
  • Manutenzione: se la resina subisce dei danni, la riparazione richiede l’intervento di un esperto posatore, altrimenti non si ottiene un risultato estetico uniforme.
  • Installazione: è fondamentale che i pavimenti in resina siano installati correttamente, per evitare crepe o rotture. Altrimenti, non riescono a garantire lo stesso livello di protezione e resistenza di quelli posati a regola d’arte.

Dove si usa il pavimento in resina? Ristrutturazioni e costruzioni

La bellezza e le doti di resistenza di questo materiale, sono applicabili in diversi contesti – scegliendo le varie formulazioni di resina.

Pavimenti epossidici per la casa

Alcune tipologie sono adatte a creare pavimenti in resina per spazi residenziali, aderendo perfettamente sul cemento o sulle mattonelle – previa preparazione.

Ad esempio, per una corretta ristrutturazione del bagno, oppure dell’ambiente cucina, è fondamentale prevedere un tipo di resina resistente all’umidità. Spesso i rivestimenti in resina con micro-cemento, resistenti all’acqua, sono apprezzati in cucine e bagni da ristrutturare, sia per le doti anti-umidità sia per il design elegante e ultramoderno (privi di fughe visibili).

Inoltre i pavimenti in resina sono adatti alle cucine perché non vengono intaccati dai residui di cibo, sono impermeabili e facilissimi da pulire con un ottimo livello di igienizzazione.
La loro impermeabilità li rende ottimi anche per il bagno, dove il pavimento in resina è utile per bloccare perdite d’acqua e contrastare i batteri – senza le fughe non si infilano nelle fessure provocando le muffe in bagno.

In particolare, i pavimenti epossidici sono sempre più versatili e benvisti per questo motivo. Oltre alle caratteristiche tecniche, lo stile è un elemento che fa la differenza: negli ambienti abitativi, la resina epossidica permette innumerevoli possibilità di personalizzazione. Può variare nei colori e nei motivi del design, ed è persino possibile includere piccoli oggetti nella resina in fase di posa pavimento o rivestimento delle pareti.

Alcune tipologie di resine per i pavimenti di casa, sono strutturate in modo maggiormente confortevole (comfort floor), fanno percepire una maggiore sensazione di morbidezza sotto i piedi, rispetto a quelle epossidiche. In più, la loro flessibilità funziona perfettamente con i moderni sistemi di riscaldamento a pavimento (dove si teme un potenziale movimento dovuto all’espansione o alla contrazione da calore). Inoltre, rispetto ai pavimenti in legno, per esempio, la loro necessità di manutenzione è decisamente minore.

Pavimenti in resina

Pavimenti in resina

Pavimenti in resina per ambienti professionali

I progetti di interior design possono comprendere rivestimenti di pavimenti e pareti in resina nei locali commerciali o aziendali, dove donano un tocco decisamente raffinato per l’accoglienza del pubblico.

Altri tipi di resina sono usati per ambienti di servizio o professionali come capannoni industriali e magazzini, garage, fabbriche, officine meccaniche, cucine professionali e scantinati. In altre condizioni, la resina può essere applicata sulle scalinate e nei bordi piscina.

 

Spesso viene scelto un tipo di pavimentazione composta da epossidici solidi, malta, sabbia granulata o altri materiali di lunga durata e resistenza. Una buona scelta per i pavimenti soggetti a frequente calpestio e transito di oggetti pesanti – quindi dovranno resistere ad un impatto di peso e circolazione notevole; a volte anche all’attacco di agenti chimici o naturali per i pavimenti outdoor.

Esistono anche pavimenti in resina con materiali in scaglie inclusi nella superficie durante la posa, sia per aumentare il valore estetico sia per garantire la sicurezza.
Le scaglie di particelle colorate creano delle sottili scanalature, rendendo il pavimento antiscivolo. Riducono i rischi di caduta e resistono meglio al calpestio frequente; un sistema utile per strutture sanitarie, impianti sportivi (spogliatoi), locali commerciali, terrazzi, showroom, piscine, stabilimenti produttivi, etc.  Questi rivestimenti sono un’alternativa ai pavimenti autobloccanti per gli spazi industriali, ad esempio.

Un ultimo particolare, ma fondamentale: la resina si può applicare su alcune superfici già esistenti, quindi rappresenta un ottimo modo per rifare la pavimentazione senza dover affrontare costi di ristrutturazione più ampi. Questo vale sia per gli spazi residenziali che per quelli professionali.

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