DNSH: Significato – Principio DNSH PNRR
DNSH, il principio di tutela ambientale nell’edilizia
Da qualche anno nell’ambito edilizio si sente parlare di questo criterio per diversi interventi di costruzione e ristrutturazione. Si tratta di un principio di tutela ambientale, reso con una sigla di parole anglosassoni: DNSH è formato dalle parole “Do No Significant Harm” (non arrecare danni significativi). Cosa significa veramente e come viene applicato questo divieto? Scopriamolo con un piccolo approfondimento.
DNSH PNRR
Prima di tutto vediamo com’è nato questo principio, per capire meglio la sua applicazione.
La circolare che lo cita risale al 30 dicembre 2021, ed è legata agli interventi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza); il piano predisposto dall’Unione Europea in risposta alla crisi energetica dell’UE.
DNSH e PNRR, quindi, sono collegati con un significato ben preciso: le opere intraprese per attuare una ripresa economica non devono recare dei danni ambientali.
Il principio vale come valore fondamentale e, soprattutto, come indispensabile per accedere ai finanziamenti dello strumento RRF (Recovery and Resilience Facility).
Nei progetti finanziati dal PNRR bisogna rispettare diversi criteri espressi nel principio DNSH, per poter richiedere i fondi a sostegno degli investimenti.
In pratica, rispettare il principio DNSH è un requisito richiesto dal Regolamento sul Recovery Fund.
Per attuare il principio DNSH ai progetti del PNRR (in particolare per la finanza pubblica), i diversi Governi hanno messo a disposizione degli strumenti tramite direttive o linee guida.
Nel PNRR i criteri DNSH diventano veri obiettivi ambientali per la sostenibilità, che le amministrazioni nazionali e locali devono seguire.
Il principio è quello per cui bisogna garantire nel concreto che ogni misura presa non arrechi danno significativo all’ambiente, e anche per quanto riguarda le opere edilizie vengono adottati diversi criteri DNSH per costruzioni e ristrutturazioni.
DNSH significato e applicazioni
Tornando al nostro settore edilizio il principio DNSH, che significa Do No Significant Harm, si applica alla formulazione dei bandi di gara di appalto degli Enti Pubblici.
Il principio “non arrecare un danno significativo” crea dei vincoli DNSH inseriti nei bandi come requisiti importati, da sottoporre a verifica. Un vincolo che interessa gli interventi edili di costruzione e cantieri, ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici.
Questo principio, quindi, viene fatto rispettare dalle amministrazioni per i progetti finanziati dal PNRR, e in futuro sembra che sarà introdotto anche su altri progetti legati ai Fondi Strutturali.
Tutte le misure intraprese sono pensate affinché le opere edili siano conformi agli obiettivi ambientali individuati.
Quali sono gli obiettivi per tutelare l’ambiente?
- La mitigazione dei cambiamenti climatici.
- L’adattamento ai cambiamenti climatici.
- L’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine.
- La transizione verso un’economia circolare.
- La prevenzione e la riduzione dell’inquinamento.
- La protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Dati gli obiettivi, è necessario rispettare anche i parametri per “non arrecare danni all’ambiente” durante le attività edilizie.
Per valutare tecnicamente l’applicazione di questo principio, specialmente a lungo termine, si calcolano gli effetti diretti e indiretti rispetto agli obiettivi citati.
Ogni attività / misura intrapresa può:
- avere impatto nullo o trascurabile sugli obiettivi;
- sostenere uno o più obiettivi con un coefficiente del 100%;
- contribuire in modo sostanziale agli obiettivi ambientali;
- richiedere una valutazione DNSH complessiva.
Principio DNSH nell’edilizia
Diverse attività possono contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla riduzione dell’inquinamento; vediamo come corrispondono al DNSH nell’ambito edilizio.
Prima di tutto definiamo il campo di applicazione, cioè ogni investimento che preveda:
- la costruzione di nuovi edifici residenziali e non residenziali (progettazione e realizzazione) e delle relative pertinenze (parcheggi o cortili, altri manufatti, vie di accesso, etc.).
- le ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici residenziali e non residenziali
Il principio guida DNSH definisce che i nuovi edifici e le pertinenze devono essere progettati e costruiti per ridurre al minimo l’uso di energia e le emissioni di carbonio. Vale a lungo termine, cioè in prospettiva bisogna introdurre questi criteri ambientali che durino tutto il ciclo di vita.
Alcuni edifici non possono adottare tali principi, ovviamente, quindi sono esclusi dagli investimenti. Parliamo soprattutto di fabbricati destinati alla gestione dei rifiuti, dei combustibili fossili o che generano emissioni di gas effetto serra notevoli.
Per il resto, altre attività possono rispettare il “Do No Significant Harm” con dei vincoli che riguardano la tutela ambientale.
Vincoli per la costruzione di nuovi edifici o la ristrutturazione.
Sono pensati per soddisfare gli obiettivi ambientali, come abbiamo visto.
- Ai fini della mitigazione del cambiamento climatico gli edifici dovranno essere costruiti con un sistema per l’approvvigionamento di energia primaria da fonti principalmente pulite e rinnovabili. Si seguono in questo caso i requisiti degli edifici NZEB (a energia quasi zero)
- Per l’adattamento ai cambiamenti climatici, dovranno adottare sistemi di maggiore resistenza agli eventi meteorologici estremi o aumenti di temperatura in termini. Si devono applicare alle costruzioni delle soluzioni per garantire il raggiungimento dei requisiti di efficienza energetica
Inoltre, si deve tenere conto di un uso sostenibile dell’acqua, protezione delle acque e delle risorse marine. L’impatto del cantiere edile deve essere “No Significant Harm” sul contesto idrico locale, evitare l’inquinamento e la produzione eccessiva di rifiuti. - Ai fini dell’economia circolare, invece, è importante che i rifiuti da costruzione e demolizione siano trasportati nelle sedi dove potranno essere riusati, con una gestione ecologica degli scarti.
- La riduzione dell’inquinamento si può attuare con la gestione ottimale del cantiere e dei rifiuti edilizi pericolosi, secondo un Piano ambientale di cantierizzazione (PAC), ove previsto dalle normative regionali o nazionali. Si dovranno adottare materiali da costruzione privi di sostanze nocive. Non potranno essere utilizzati componenti, prodotti e materiali contenenti sostanze inquinanti.
- Il punto relativo alla protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, si soddisfa evitando costruzioni in località inappropriate, con impatti negativi sugli ecosistemi; ad esempio in un’area di alto valore per la biodiversità. Anche riguardo al legname, dovrà provenire da foreste gestite in modo sostenibile e certificate.
Le soluzioni, i materiali ed i componenti utilizzati dovranno garantire il rispetto dei Criteri Ambientali Minimi di cui abbiamo parlato in un articolo dedicato ai CAM nel settore edilizio.